fotografo freelance Marco DiDomenico, Studio Fotografico…
(dematerializzato… per la scelta di non aver tempo di stare in uno studio fisico, in quello dematerializzato ci sei dentro in questo momento).
Street Photography, reportage & Fine Art
L’attività di fotografo freelance
viene svolta “in strada”, che sia di riprese di Street Photography (e non potrebbe essere altrimenti)…
o di riprese con un modello/a da rendere “protagonista”/”parte integrante” di un particolare scenario o un “cameo alla Hitchcock”, o come una scena di un film, tu chiamali, se vuoi,
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o di
…di strada con la luce naturale che vi si trova; di strada perché modelle e modelli non sono in uno studio fotografico e si presentano con il loro aspetto spontaneo del momento (o in posa se richiesto e concesso).
p.s.: di un ulteriore e “classico” studio fotografico non se ne sente il bisogno (sono sufficienti quelli che già ci sono).
la (mia) fotografia è per tutti
…fammi vedere una fotografia senza l’aggiunta di testi esplicativi nel titolo e/o descrizione; una foto è una foto, non un opera letteraria;
fammi vedere fotografie “chiare”, nel senso di non dover andare a cercare col lanternino il loro perché;
Fammi vedere una fotografia che racconta, che mi possa emozionare, stuzzicare i miei ricordi, le mie sensazioni, i miei pensieri (belli o brutti, poi sarò io a decidere se approfondire con l’osservazione o “lasciarle andare”).
che siano adatte alla visione di chiunque,… chiunque e non solo al nugolo di esperti (o presunti tali) dell’arte fotografica. Io sono uno dei tanti,… forse ignorante ma con occhi per osservare e una mente per pensare.
“Ho sempre pensato che la fotografia sia come una barzelletta: se la devi spiegare non è venuta bene.” (Ansel Adams)
fotografo freelance Marco DiDomenico
Nato a Roma nel 1959 e lì cresciuto, ora abito in Molise; per la Street Photography opero generalmente a Napoli (straordinaria come città e come le persone che la abitano).
Le persone, nelle loro attività “quotidiane”, sono per me una calamita e la figura umana un obbligo nei miei scatti, avvicinandomi il più possibile alla scena e passare inosservato confondendomi con “uno che passa di lì”,,… per ottenere la spontaneità di chi nella scena ritratta. Ecco perché preferisco usare attrezzature di dimensioni più piccole possibili e, generalmente, inquadrando senza guardare nel mirino (al massimo una sbirciata al visore), senza il caratteristico rumore dello scatto e senza luce dell’illuminatore l’autofocus.
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